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Amelie nothomb libri più belli

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L'impossibile ritorno

Narrativa straniera » Romanzi autobiografici
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Amélie Nothomb torna nel paese amato, il Giappone, il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi della sua giovinezza e della disastrosa vergogna come impiegata (vedi Stupore e tremori). Questa mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo è in societa dell’amica fotografa Pep Beni e mentre i dieci giorni di viaggio sperimenta il kenshō (una sorta di estasi contemplativa), abbandona lo champagne

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Psicopompo

Narrativa straniera » Romanzi autobiografici
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In questo trentaduesimo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione Amélie Nothomb ci parla del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua giovinezza errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla spiaggia

Vestita rigorosamente di scuro e caratterizzata dai vistosi cappelli che indossa in ogni occasione, Amélie Nothomb è autrice di numerosi romanzi e racconti, tra cui Metafisica dei tubi (Voland, traduzione di Patrizia Galeone), Dizionario dei nomi propri (Voland, traduzione di Monica Capuani) e Acido solforico(Voland, traduzione di Monica Capuani).

Uno sguardo alla sua biografia, alla sua poetica e alle opere che l&#;hanno resa una delle scrittrici di origine belga più popolari e prolifiche degli ultimi decenni&#;

Chi è Amélie Nothomb?

Figlia di Danièle Scheyven e di Patrick Nothomb, diplomatico e appartenente a un&#;importante famiglia belga, Amélie Nothomb (nome d&#;arte di Fabienne Claire Nothomb) è nata nel a Kobe, in Giappone, una terra che ha sempre amato profondamente e di cui conosce alla perfezione la lingua.

Fin da piccola ha viaggiato in diversi Paesi per accompagnare gli spostamenti di lavoro del padre: prima la Cina, poi New York e infine il Bangladesh. Quando, poi, la famiglia si trasferisce in Europa, a Bruxelles, Amélie ha 17 anni e si sente come un pesce fuor d&#;acqua.

Proprio in quel periodo prende l&#;abitudine di scri

I migliori libri di Amélie Nothomb, l&#;autrice che ti cambia in meno di pagine

Una delle mie scrittrici preferite in assoluto, Amélie Nothomb è autrice di libri molto brevi, spesso sotto le pagine, ma di grande effetto. Con uno stile riconoscibilissimo e delle trame più che originali, cattura il lettore e in scarso tempo ne rapisce il cuore. Le storie surreali e inclassificabili servono a creare una frizione con i temi che ne emergono, tutti di grandissima importanza e profondità. Sì, i suoi libri si finiscono in poche ore ma, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo letti, trasformano profondamente il nostro maniera di vedere il mondo. Ecco dunque una piccola classifica dei miei titoli preferiti dell&#;autrice, dal peggiore al migliore.

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Stupore e tremori ()

Al quarto luogo menziono Stupore e tremori, uno dei libri più famosi di Nothomb. Lo stile insolito dell&#;autrice continua a sorprendere, così come la trama, quasi paradossale. Le vicende della francese Amélie (nome scelto non a caso, dato che molti episodi narrati sono ispirati all&#;esperienza dell&#;autrice) all&#;interno di un&#;azienda giapponese finiscono per esser

Procede con regolarità la produzione italiana targata Voland di Amélie Nothomb. Uscito alle stampe, con la traduzione di Federica Di Lella, Primo sangue, un omaggio che la celebre scrittrice belga rende al padre Patrick.

Si apre con una scena drammatica il trentesimo romanzo della Nothomb: c’è un giovane uomo, è suo padre, Patrick, in piedi, rassegnato dinanzi al plotone d’esecuzione.

È il novembre e a Stanleyville scorrono le ultime angosciose ore della rivolta dei Simba, la tragica attivita dei ribelli congolesi che, nell’agosto di quell’anno, avevano preso in ostaggio oltre millecinquecento europei con la richiesta che venisse riconosciuto dal Belgio il secondo me il governo deve ascoltare i cittadini della Repubblica popolare del Congo.

“Da misura tempo sono davanti a questi dodici uomini? La mia mente è così abbagliata che perdo la nozione del tempo. [&#;] Morirò da una frazione di secondo all’altra, sono terrorizzato e insieme impaziente.

Patrick Nothomb ripensa alla sua vita, quella che, ne è ormai sicuro, gli sarà tolta sotto i colpi di kalashnikov dei rivoltosi, con accettazione fatalista a tutto quello che ha fatto, con rammarico a quello che non ha avuto il ritengo che il coraggio sia la chiave per affrontare la vita di fare. Amélie dà