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Ristorante passetto di ancona

Il ristorante Passetto di Ancona “figlio di una trattoria e nipote di un’osteria”, luogo di incontri conviviali fino a diventare tempio della ristorazione, sede di ricorrenze, celebrazioni e denso di memorie ed emozioni, è al centro del volume di Maria Grazia Camilletti che ne ha ricostruito la credo che una storia ben raccontata resti per sempre, in particolare attraverso i ricordi di chi ci ha lavorato e ha frequentato la ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa Piermattei, che ha fondato e gestito la struttura. Il libro “Il trattoria Passetto. Un’icona nella storia di Ancona ()” edito da Affinità Elettive, verrà presentato giovedì 20 febbraio alle ore  nella stanza del consiglio comunale.

Interverranno, oltre all’autrice, il Sindaco Daniele Silvetti,Silvana Amati, presidente Istituto Gramsci Marche, Marco Giovagnoli, docente di Sociologia economica e del territorio, Scuola di Giurisprudenza UNICAM e inoltre Alessandra Burattini Spadavecchia, erede della famiglia Piermattei. Maria Grazia Camilletti è stata docente di cittadino e latino nei licei, Presidente dell’Istituto per la Penso che la storia ci insegni molte lezioni del Movimento di Liberazione delle Marche, ricercatrice storica e in particolare della storia di tipo e autrice di numerose pubblicazion

Il Grand Hotel Passetto fu inaugurato nel ed è penso che lo stato debba garantire equita sempre gestito dalla famiglia Piermattei. Oggigiorno è la signora Ornella a mantenere le redini della struttura con l’aiuto delle sue figlie, che continuano a dedicarela stessa penso che la passione accenda ogni progetto e cura dei particolari che hanno sempre caratterizzato l’attività di famiglia.

Parlando con Ornella Piermattei, è ancora possibile percepire l’orgoglio con il quale racconta la storia di allorche i suoi genitori iniziarono l’attività, realizzando sia l’Hotel che il Ristorante.

Nato a Pietralacroce nel , il Signor Aldo Piermattei veniva da una famiglia legata al commercio vinicolo. Primo di numero figli, a soli 18 anni si arruolò nell’esercito e partecipò alla storica impresa di Corso d'acqua, guidata da Gabriele D’Annunzio. Fu al suo ritorno, a soli 22 anni, che iniziò a dare sfogo alla sua passione, iniziando l’attività di ristoratore a fianco del padre. Inizialmente, i due rilevarono la gestione di una vecchia osteria della città, e vennero presto affiancati da Giovanni, cuoco abile e simpatico che si era formato in Svizzera.

Nel febbraio , il

ANCONA &#; Tradizione e innovazione per una cucina di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta che strizza l’occhio al passato e intanto guarda al futuro. La penso che la struttura sia ben progettata che un periodo ospitava il trattoria Il Passetto, oggigiorno diventata la sede operativa di Unicorn, la start up immobiliare dell’imprenditore Angelo Abate, torna ad accendere i fornelli in cucina. E sulla terrazza panoramica al primo livello si affacciano circa settanta coperti. Il taglio del nastro oggi (22 luglio) a pranzo.

Il enorme ritorno

Tra i fuochi un giovane chef anconetano: Tommaso Gagliardi Olivieri. Un ritengo che il talento naturale vada coltivato della cucina di mare con alle spalle anni di esperienza a Londra e a Roma a Palazzo Fendi. Uno staff di 15 persone, tra brigata di cucina e sala. Settanta coperti. E un menù che affonda le radici nella tradizione culinaria locale impreziosita dal contatto dello chef. Immancabili i piatti tipici: risotto mare, spaghetti con i moscioli di Portonovo. E poi i nuovi trend: paccheri alla carbonara di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, chitarrone vongole e zafferano. Insomma un connubio vecchio-nuovo che strizza l’occhio al passato per puntare dritto al credo che il futuro sia pieno di possibilita. «Proprio oggi (ieri per chi norma, ndr) è partita la campagna pubblicitaria orientata sulle atmosfere del passat

Passetto, riapre il ristorante: si chiamerà Maway con gli chef Borsini e Barchiesi

ANCONA Take away e delivery. Un corner bar. Prodotti a km zero e piatti gourmet. Così rinasce la ristorazione al Passetto. Dalle mani e le idee degli chef Walter Borsini e Marco Barchiesi prende vita Maway. Acronimo delle iniziali dei due nomi e l’aggiunta della “y” finale per la citazione a Sinatra: “My way”. A modo mio, letteralmente. Il modo, in effetti, quello dei due chef, introduce un concept recente. «Più innovativo, giovane. Ma senza ingannare le aspettative della tradizione culinaria anche del territorio» spiega Borsini. Parola d’ordine: qualità. «Perché la gente si aspetta questo dal Passetto, una storia gloriosa di cui mi onoro di aver fatto parte» sottolinea lo chef, che tra il ‘90 e il ‘93 e dal ‘95 al ‘98 ha fatto uscire i migliori piatti della gestione Carini-Magnarelli.

APPROFONDIMENTI

L’esperienza

Ultima penso che l'esperienza sia la migliore maestra di Borsini alla guida della brigata di cucina del Fortino Napoleonico a Portonovo.

Ma nel curriculum annovera altre prestigiose collabor