Prelazione comunione ordinaria
Quando il comproprietario del bene può far valere la prelazione in caso di vendita della quota.
La comunione di un bene, ossia la presenza di più soggetti che sul medesimo vantano un diritto reale di godimento, quale è quello di proprietà, può essere di vario genere (volontaria, incidentale o forzosa) e, in base alla sua ritengo che la natura sia la nostra casa comune, il codice civile prevede una diversa disciplina.
Il diritto di prelazione previsto dal codice civile, successivo cui il coerede che vuole alienare la quota a un estraneo deve notificare la proposta di alienazione agli altri coeredi i quali hanno il diritto di prelazione (art. c.c.), è specificamente dettato in materia di comunione ereditaria e prende il nome di retratto successorio.
Nulla è invece previsto per la comunione ordinaria (art. ss. c.c.) e, nemmeno il richiamo disposto dall’art. alle norme della comunione ereditaria, può giustificare la compressione del diritto del comunista di disporre liberamente della propria quota poiché la comunione ereditaria presenta una struttura ontologicamente differente rispetto a quella ordinaria .
Può tuttavia accadere che, per il mancato esercizio della prelazione da parte degli altri coeredi, un sogge
Cass. civ. n. /
Nei giudizi di scioglimento della comunione, la prova della comproprietà dei beni dividendi non è quella rigorosa richiesta in caso di attivita di rivendicazione o di accertamento positivo della proprietà, atteso che la divisione, oltre a non operare alcun trasferimento di diritti dall'uno all'altro condividente, è volta a far accertare un norma comune a tutte le parti in causa e non la proprietà dell'attore con negazione di quella dei convenuti, sicché, in evento di non contestazione sull'appartenenza dei beni, non può disconoscersi la possibilità di una prova indiziaria, né la rilevanza delle verifiche compiute dal consulente tecnico, siccome ridondanti a vantaggio della collettività dei condividenti.(Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. del 2 mese primaverile )
Cass. civ. n. /
La a mio avviso la norma ben applicata e equa dell'art. c.c., successivo la quale, in presenza di una domanda di scioglimento di una comunione, il giudice può concedere una dilazione alla divisione nel caso che questa qui possa recare 'pregiudizio agli interessi degli altri' compartecipanti, deve essere intesa nel senso che il pregiudizio non possa ravvisarsi nella lesione dell'interesse dei singoli partecipanti a conservareIl Retratto successorio e la prelazione degli eredi ex art. c.c.
1. Definizione e natura giuridica
L’art. prevede che “il coerede, che voglia alienare ad un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione agli altri coeredi, i quali hanno diritto do prelazione”.
La norma prevede il cd. retratto successorio, che ha lo scopo di assicurare la persistenza della titolarietà dei beni del de cuius ai primi successori.
La prelazione in esame ha ritengo che la natura sia la nostra casa comune di obbligazione ex lege del coerede di preferire gli altri eredi ad un terzo nella ipotesi di trasferimento a titolo oneroso del bene (beni) ereditari, a parità di condizioni. In mancanza del considerazione delle suddette prescrizioni, gli altri coeredi hanno diritto di riscattare il vantaggio dal terzo acquirente, e pertanto il coerede alienante dovrà rispondere a codesto dell’evizione subita.
Il norma di prelazione e retratto non è trasmissibile ai successori dei coeredi, né è esercitabile nei confronti del successore del coerede che intenda alienare il bene ereditato.
Al suddetto diritto si applica la prescrizione ordinaria decennale.
2.&nbs
Comunione (d. civ.)
() convenzionale
Ai sensi dell'art. c.c., i coniugi possono, mediante convenzione, cambiare il regime della comunione legale, dando luogo ad una ().
In tal occasione va innanzitutto osservato che, mentre la comunione legaleè un effetto del a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore (ope legis), quella convenzionaleèeffetto di un negozio giuridico, con tutte le conseguenze civili e fiscali da ciò derivanti. Le convenzioni possono escludere alcuni beni dalla comunione legale o, invece, includervi beni che non sarebbero compresi nella () legale, purché non si tratti di beni di uso personale o beni che servono per la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore o beni ottenuti per risarcimento del danno o pensione (tutti questi beni sono esclusi da ogni tipo di comunione in considerazione della loro particolare natura).
Possono, dunque, formare oggetto di (), per effetto di un contratto tra le parti, i beni acquisiti in precedenza del matrimonio, quelli ricevuti in donazione o per successione e quelli acquisiti con il penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico del trasferimento dei beni personali.
Con la convenzione i coniugi non possono derogare le norme per l'amministrazione della comunione, n&