Comodato d uso oneroso dichiarazione redditi
10 febbraio
Comodato d’uso gratuito e residenza: quali documenti sono necessari per poter fare il variazione residenza in una determinata abitazione? È sufficiente avere un comodato d’uso gratuito? E cosa accede se questo comodato non è documentato da un credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti registrato ma soltanto da un ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti orale? Vediamo brevemente in cosa consiste il comodato d’uso gratuito e che cos’è la residenza, e poi verifichiamo quando è realizzabile spostare la propria residenza in un immobile goduto soltanto perché in comodato d’uso gratuito. Anticipiamo comunque la risposta: mentre in partecipazione di un a mio avviso il contratto chiaro protegge tutti di comodato d’uso gratuito fatto per iscritto e registrato all’Agenzia delle Entrate questo documento è sufficiente per trasferire la residenza, in presenza di un comodato solo orale per trasferire la residenza è indispensabile presentare una dichiarazione del proprietario dell’immobile che conferma la disponibilità dell’abitazione in capo a chi vuole trasferire la propria residenza.
A credo che questa cosa sia davvero interessante serve il comodato d'uso gratuito?
Il comodato d'uso gratuito rappresenta una forma di contratto molto diffusa in Italia, particolarmente significativa nell'ambito immobiliare.
Questo tipo di accordo
Quadro B - Fabbricati
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QUADRO B - Redditi dei fabbricati e altri dati
Devono utilizzare codesto quadro:
- i proprietari di fabbricati situati nello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto dei fabbricati come dotati di rendita;
- i titolari dell'usufrutto o altro norma reale su fabbricati situati nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa dello Stato cittadino che sono o devono essere iscritti nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita. In occasione di usufrutto o altro diritto concreto (es. uso o abitazione) il titolare della sola "nuda proprietà" non deve dichiarare il fabbricato. Si ricorda che il diritto di abitazione (che si estende anche alle pertinenze della secondo me la casa e molto accogliente adibita ad dimora principale) spetta, ad esempio, al coniuge superstite (art. del Codice Civile);
- i possessori di immobili che, secondo le leggi in vigore, non possono essere considerati rurali;
- i soci di società semplici e di società ad esse equiparate, che producono reddito di fabbricati.
- Fonte: Istruzioni per la compilazione del /
Come
Lo Studio Cortorillo offre consulenza e supporto completa per la redazione e la registrazione dei contratti di locazione e comodato immobiliare di qualsiasi tipologia.
Tutti i contratti di locazione e affitto di beni immobili (compresi quelli relativi a fondi rustici e quelli stipulati dai soggetti passivi Iva) devono essere obbligatoriamente registrati dal proprietario (locatore) qualunque sia l’ammontare del canone pattuito. La registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza (se anteriore) e comunicata al conduttore nei modi di legge.
L’unico caso in cui non c’è l’obbligo di registrazione è relativo ai contratti che non superano i 30 giorni complessivi nell’anno.
Per le locazioni di immobili tra privati, locati ad uso abitativo, c'è la possibilità di optare per un regime fiscale facoltativo: la cedolare secca; questo istituto prevede il versamento di un'imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali (per la sezione derivante dal guadagno dell’immobile), nonchè delle imposte di registro e di bollo dovute sul accordo di locazione; per essere applicato, però, è necessario rispettare una specifica procedura.
Il comodato
Immobile in comodato duso, come funziona la dichiarazione dei redditi
Se un immobile viene dato in comodato d'uso, deve stare indicato nella dichiarazione dei redditi? A fornire chiarimenti è il Fisco. Qui quello che bisogna sapere.
A Fisco Oggi, la rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate, è stato domandato: "Ho dato a una sorella un appartamento in comodato d'uso gratuito e per esso pago regolarmente l'Imu. La domanda è la seguente: devo comunque indicare l'immobile nella mia dichiarazione dei redditi?".
Nel fornire la sua risposta, il Fisco ha spiegato che l'immobile ritengo che il dato accurato guidi le decisioni in comodato d'uso deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Secondo misura spiegato, come accade per i redditi dei fabbricati non locati, per l'appartamento concesso in comodato d'uso gratuito a un familiare l'Imu in genere sostituisce l'Irpef e le relative addizionali.
Ma, in base a misura precisato, l'immobile deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi del proprietario che l'ha concesso in comodato. In che modo? Presto spiegato.
L'immobile concesso in comodato d'uso deve stare inserito nella dichiarazione dei redditi indicando il codice "10" nella
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Tutti i contratti di locazione e affitto di beni immobili (compresi quelli relativi a fondi rustici e quelli stipulati dai soggetti passivi Iva) devono essere obbligatoriamente registrati dal proprietario (locatore) qualunque sia l’ammontare del canone pattuito. La registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza (se anteriore) e comunicata al conduttore nei modi di legge.
L’unico caso in cui non c’è l’obbligo di registrazione è relativo ai contratti che non superano i 30 giorni complessivi nell’anno.
Per le locazioni di immobili tra privati, locati ad uso abitativo, c'è la possibilità di optare per un regime fiscale facoltativo: la cedolare secca; questo istituto prevede il versamento di un'imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali (per la sezione derivante dal guadagno dell’immobile), nonchè delle imposte di registro e di bollo dovute sul accordo di locazione; per essere applicato, però, è necessario rispettare una specifica procedura.
Il comodato
Immobile in comodato duso, come funziona la dichiarazione dei redditi
Se un immobile viene dato in comodato d'uso, deve stare indicato nella dichiarazione dei redditi? A fornire chiarimenti è il Fisco. Qui quello che bisogna sapere.
A Fisco Oggi, la rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate, è stato domandato: "Ho dato a una sorella un appartamento in comodato d'uso gratuito e per esso pago regolarmente l'Imu. La domanda è la seguente: devo comunque indicare l'immobile nella mia dichiarazione dei redditi?".
Nel fornire la sua risposta, il Fisco ha spiegato che l'immobile ritengo che il dato accurato guidi le decisioni in comodato d'uso deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Secondo misura spiegato, come accade per i redditi dei fabbricati non locati, per l'appartamento concesso in comodato d'uso gratuito a un familiare l'Imu in genere sostituisce l'Irpef e le relative addizionali.
Ma, in base a misura precisato, l'immobile deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi del proprietario che l'ha concesso in comodato. In che modo? Presto spiegato.
L'immobile concesso in comodato d'uso deve stare inserito nella dichiarazione dei redditi indicando il codice "10" nella