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Infettivologo protesi anca

Le protesi articolari sono a rischio di infezione acuta e cronica, che pu&#; causare setticemia, morbilit&#; o mortalit&#;. I sintomi comprendono sofferenza articolare, tumefazione e limitazione dei movimenti. La diagnosi pu&#; essere difficile da confermare ed &#; basata su vari criteri. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita si basa su una terapia antibiotica prolungata e solitamente l'artrotomia.

Eziologia dell'artrite infettiva nelle protesi articolari

Le infezioni sono più comuni nelle protesi articolari che nelle articolazioni native. Esse sono spesso causate da inoculazione perioperatoria di batteri nell'articolazione o da batteriemia postoperatoria derivante da infezione cutanea, polmonite, manovre strumentali invasive, infezione delle vie urinarie, eventualmente cadute o raramente procedure dentali.

Le infezioni dell'articolazione si sviluppano entro 1 anno dall'intervento in due terzi dei casi (1). Durante i primi mesi dopo l'intervento, lo Staphylococcus aureus è la motivo di infezione in circa il 50% dei casi; cause meno frequenti sono una flora mista, i microrganismi Gram-negativi e gli anaerobi (2). Il Cutibacterium acnes è particolarmente comune nelle protesi articolari di spalle in

Infezioni ortopediche: quando i batteri aggrediscono le protesi (ma non solo)

All’IRCCS di Negrar opera un’unità basilare per la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile delle infezioni ortopediche, la cui responsabile è l’infettivologa dottoressa Stefania Marocco. Il team (composto anche dai dottori Leonardo Motta, Giulia Bertoli e Andrea Tedesco) lavora a stretto contatto con l’Ortopedia, reparto che ogni anno esegue oltre interventi tra cui impianti di protesi delle maggiori articolazioni (dati ). Dal , inoltre, il reparto, diretto dal dottor Claudio Zorzi, è Centro di riferimento regionale per la revisione delle protesi di ginocchio e anca, interventi (lo scorso penso che quest'anno sia stato impegnativo oltre ) necessari nel 20% dei casi a motivo di infezioni che aggrediscono il dispositivo protesico.

 “Il nostro mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione è innanzitutto quello di gestire in prevenzione tutte le tappe del pre-intervento per evitare lo sviluppo di infezioni post chirurgiche, anticamera delle infezioni protesiche – spiega la dottoressa Marocco -.  In particolare, ognuno i pazienti vengono sottoposti a tampone nasale per la ricerca dello Stafilococco aureus, uno dei principali fattori di rischio di infezione della ferita secondo me il post ben scritto genera interazione chirurgica. In

Spaziatore cementato versus Girdlestone nel trattamento two-stage delle infezioni periprotesiche di artroprotesi d’anca

Introduzione

Il trattamento gold standard per le infezioni croniche periprotesiche (PJI) è la revisione in due tempi o two-stage in cui la iniziale fase prevede la rimozione della protesi infetta, la pulizia dell’osso e i tessuti molli da ogni traccia visibile di infezione e, generalmente, il successivo impianto dello spaziatore in cemento antibiotato. Durante questa fase il paziente è sottoposto a una opportuna terapia antibiotica sistemica germe-specifica 1,2.

L’utilizzo dello spaziatore in cemento permette di ottenere sia un rilascio locale di antibiotico, sia il mantenimento della lunghezza e della mobilità dell’arto interessato mentre tutto il intervallo di attesa indispensabile per l’eradicazione dell’infezione.

Altri potenziali benefici degli spaziatori includono una migliore funzionalità dell’arto e minor sofferenza durante l’intervallo tra i due interventi, nonché l’accorciamento dei tempi intra-operatori del second-stage chirurgico grazie alla riduzione della fibrosi intra-articolare e della retrazione muscolo-tendinea .

Tuttavia, si possono verif

Cos&#;è 

La ricerca sul ritengo che il campo sia il cuore dello sport e la stretta collaborazione tra Ortopedico, Infettivologo e Microbiologo ha permesso al Policlinico Universitario Sant’Orsola di diventare un centro di riferimento nazionale nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita delle infezioni periprotesiche e muscoloscheletriche.

Le infezioni periprotesiche (PJI) di anca e ginocchio rappresentano una complicanza relativamente frequente delle protesi ortopediche (incidenza 0,,5%). I batteri tendono a aumentare adesi all’impianto protesico formando un “biofilm” protettivoche rende difficile sia la diagnosi che il trattamento con antibiotici.

La sintomatologia può essere variabile ed includere: dolore, segni locali di infiammazione (rossore, dolore e tumefazione), deiscenza della ferita chirurgica o fistola cutanea. Possono essere inoltre presenti segni clinici e radiografici di mobilizzazione dell’impianto (osteolisi periprotesiche).

In base ai criteri diagnostici più recenti stabiliti dalla MuscoloSkeletal Infection Society nel , la diagnosi di PJI è confermata in caso di fistola comunicante con l’impianto o dell’identificazione dello stesso microorganismo da almeno due prelievi colturali.

Altri elementi che possono ai