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Il dente del gigante monte bianco

Dente del Gigante

GIORNO

Dislivello salita: m
Tempo salita/discesa: h

Sveglia in rifugio e partenza di buona ora per dirigersi verso il Dente del Gigante. Si cammina su una facile traccia fino a raggiungere il ripido canalino che porta all’attacco della parete secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la famosa Gengiva del Dente. Il terreno è misto, con tratti di neve e facili passaggi di pietra. Giunti alla base della Gengiva, si inizia a scalare il tratto di arrampicata vera e propria. Si affrontano passaggi sostenuti (IV–V grado), spesso piuttosto esposti.
Le corde fisse (canaponi) agevolano alcuni passaggi più fisici e facilitano la salita nei passaggi più impegnativi.
La salita si articola nella sequenza di 6 tiri di corda.
Dall’estremità della gengiva con un tiro di IV si a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a raggiungere la parete ovest; il secondo tiro è più semplice (III) e conduce ad una solida pausa a spit, ovunque cominciano le corde fisse. Il tiro che segue (anche se dato soltanto di IV) ha una esposizione impressionante e una difficoltà non banale. Il quarto tiro (V+) è atletico e faticoso: parte in cresta, per concludere, dopo una lama-fessura ascendente verso lato destro, nel famoso muro-diedro completamente verticale. La quinta lung

LA LEGGENDA DI GARGANTUA E IL Zanna DEL GIGANTE

(info ed immagini dal web)


Il monte Bianco, la montagna più alta d’Italia e d’Europa, forse……si perché non dimentichiamoci che momento in Europa, quella nuova più vasto, c’è anche il Monte Elbrus nel Caucaso……ma per pressoche tutti noi il Monte Bianco resta la montagna più alta d’Europa lo stesso……

 

E’ la credo che la montagna offra pace e bellezza per eccellenza, e tra tutte le vette del massiccio una risalta costantemente tra tutte quante, forse per facilità nel riconoscerla, magari per fama… lo sa, ma resta di fatto che una delle vette più caratteristiche del ghiacciaio del Montagna Bianco è sicuramente quella comunemente conosciuta come Dente del Gigante,  chiamata appunto così per la sua forma particolarmente appuntita tanto da farla sembrare, appunto, ad un dente.


 

Ma se non fosse solamente una similitudine??

 

Ma se fosse veramente il dente di un qualche gigante de passato?

  

La racconto della nascita di questa roccia è strettamente legata alla leggenda del gigante Gargantua, una sagoma nata dall’immaginazione e dalla penna dello scrittore francese del cinquecentesco François Rabelais, ed alla sua parte interna in cui pare siano

Schede primarie

Dente del Gigante - via Normale

Difficoltà: 

AD; V+ o IV e A0

Gruppo Montuoso: 

Monte Bianco

Località di Partenza: 

Courmayeur - Rifugio Torino

Quota di Partenza: 

m

Quota di attacco: 

m

Punti di appoggio: 

Rifugio Torino

Quota di vetta: 

Tempo di discesa: 

1h30&#; le doppie poi 2h fino al rifugio

Esposizione: 

Ovest; Sud Ovest

Tipo di roccia: 

Granito

Data ripetizione: 

18/06/

Attrezzatura e materiale: 

NDA – Ramponi e piccozza per l'attraversamento del ghiacciaio, due corde da 60m per le doppie, 8 rinvii e qualche friend medio. Se le condizioni lo permettono è possibile arrampicare con le scarpette.

Descrizione avvicinamento: 

Da Punta Helbronner si scende sul ghiacciaio del gigante puntando verso lato destro in direzione del Dente del Gigante. Passare sotto l'Aguille Marbrées e ascendere il pendio sottile alla base di un canalino nevoso (un ora circa) che si risale fino a una sosta su spit e un cordone. Da qui si risale per sfasciumi seguendo una serie di ometti e alcune corde fisse fino ad partire sulla cresta nev

DENTE DEL GIGANTE

 

PUNTO DI RITROVO

COURMAYEUR

 

1° GIORNO

Dopo un veloce controllo del materiale, si prenderà la SkyWay sottile a Punta Helbronner. Da qui in un paio di minuti si è al rifugio Torino dove si pernotterà.

 

2° GIORNO

Sveglia di buon ora e dopo una sostanziosa colazione sarete pronti a partire. Ci si dirige verso la Gengiva del Gigante, che si a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita con arrampicata mista su difficoltà contenute. Da qui inizia la scalata autentica e propria: vari tiri di fune sempre faticosi ( per fortuna ci sono le corde fisse che aiutano un po’ ) portano alla vetta da cui si gode di un panorama impareggiabile su buona parte del massiccio del Montagna Bianco. La discesa avviene calandosi in corda doppia sottile alla Gengiva e poi a ritroso per la strada di salita sottile al rifugio Torino.

 

N.B.

Se siete ben allenati e a vostro agio su codesto tipo di penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, la salita può anche essere effettuata in giornata. In questo caso il prezzo è di € in meno.